Ad oggi, moltissime donne (ma anche molti uomini) si preoccupano della cura delle loro mani, ricorrendo ai servizi estetici e ai saloni di bellezza.
Ma..Vi siete mai chiesti da quanto tempo esiste questa particolare usanza?
Quella della manicure è in realtà una tradizione davvero molto antica, il set da manicure più antico, infatti, è stato ritrovato nel territorio della Babilonia: secondo gli studi che vennero poi eseguiti, le donne babilonesi si sistemavano le unghie solo con strumenti d’oro.
Anche gli antichi egizi attribuivano una grande importanza alla manicure: in seguito agli studi effettuati è stato dimostrato che Cleopatra e Nefertiti hanno macchiato le unghie con l’henné, che ha una somiglianza molto simile al rivestimento della vernice. In Egitto la cosmesi e l’estetica erano molto sviluppate: qui ebbe un enorme successo il colore rosso.
Nell’antica Cina invece, le signore si dipingevano le mani e le unghie usando una miscela composta da cera, albumi, marmellata araba e petali di fiori. Questa miscela creava una particolare colorazione che determinava poi il ceto sociale della donna.
Nel XIX secolo, un medico francese creò uno speciale set per unghie composto da: una limetta per unghie in pelle scamosciata, una polvere e un bastoncino. Questo set ha guadagnato una grande popolarità in un brevissimo tempo: infatti, iniziò ad apparire sugli scaffali e nei comodini delle fashioniste.
Alla fine di quel secolo la composizione di questo set fu distribuita in quasi tutti i paesi in via di sviluppo e la moda di sistemarsi le unghie e le mani diventò molto presto virale.
La nascita di uno strumento che rimuove le cuticole in breve tempo e indolore è da attribuire agli Stati Uniti d’America, nel 1917.
Nei primi anni ‘20 del Novecento, la moda impose alle donne la “moon manicure” che consisteva nel colorare solo la parte finale dell’unghia. Anche gli anni Trenta furono importantissimi, con l’invenzione degli smalti Revlon di tutti i colori e delle unghie finte, ancora oggi una vera svolta per chi soffre di onicofagia!
Gli anni ‘50 furono l’epoca della femminilità e della seduzione estrema alla “Marylin”, perciò la manicure più alla moda prevedeva smalto rosso laccato e unghie lunghissime.
L’emancipazione femminile degli anni ’60 impose invece il ritorno alle unghie corte, più pratiche nella vita di tutti giorni e a lavoro, ma comunque allegre e colorate con smalti pastello o ispirati alle tonalità della pop art.
La nascita della manicure french risale agli anni Settanta, mentre è degli anni Ottanta l’esplosione dei colori fluo e dell’acrilico. Gli anni Novanta segnano un ritorno a uno stile più sobrio, quando non addirittura trasandato e grunge.
Infine, gli anni duemila sembrano distinguersi soprattutto per la mancanza di una moda univoca e per la compresenza di tanti stili differenti, che danno modo ad ogni donna di seguire l’ispirazione e il proprio gusto. La vera novità degli ultimi anni è senza dubbio la nail art, che esiste da sempre ma che è diventata negli ultimi tempi un vero must della manicure.